Notevoli campi che si estendevano dalla cappella omonima in direzione ovest, sotto il Senté del Materéll; furono coltivati a patate. All’informante Pino Maranesi è stata tramandata l’informazione di un’antica coltivazione della segale. Che la segale fosse coltivata lo testimoniano anche i numerosi forni che c’erano un tempo nel villaggio. Solo al Vaticáno ne sorgevano due, uno alla casa dei Cáir, un altro ancora dai Ciseri, uno al Barchétt del Ghèll, uno di là della Madonna delle Grazie, altri in ulteriori luoghi. Non trattandosi di un’elevazione, si è tentati di avvicinare questo nome al dialettale bataréll ‘bastone per la trebbiatura’, attestato in Leventina.