Il monte più grande di Ronco, ritenuto anche il principale. Sul lato sinistro della valle, verso Ascona, varie caselle erano di proprietà dei Poroli Cairo; ora sono dei Pugni. Una è datata «1670»; un’altra era della Marión, Maria Materni nata Spigaglia, e porta la data «1643». Un’ulteriore bella piccola casa con il dipinto della Divina Pastora, opera di un ronchese Spigaglia, fu costruita dai Ciseri per la servitù; sull’architrave si legge la data «1823». Proseguendo verso ovest, sul versante opposto della valle, c’era una casella con cantina, attraversata da un rigagnolo e adibita al primo piano ad abitazione; era proprietà dell’Urcèla, probabilmente una Spigaglia. Una casella con cappelletta, situata all’angolo del sentiero che sale in direzione di Puzzó e ora cadente, era di proprietà dell’Aghetín. Sul lato della piccola strada che attraversa l’insediamento, sorgono altre caselle tradizionali, ora in parte ristrutturate. Vi sono poi vari edifici più rappresentativi, costruiti da famiglie Ciseri, Materni e Spigaglia nel primo Ottocento. Un tempo alla Purèra soggiornavano solo ronchesi; in seguito, agli inizi del Novecento, i Farinelli, proprietari di mulini ad Ascona, vi fecero costruire comode case per la villeggiatura estiva. Petrini si chiede se ascrivere il nome Puréra ai derivati del latino porrum ‘porro’.