Zona in riva al lago, dove si trova lo svincolo della strada che sale verso Ronco. Il luogo apparteneva a vari proprietari: Rosa Poroli Inselmo, Guglielmo Materni, Severo Spigaglia e i suoi fratelli. Si trattava di campi, e in parte anche di terreni incolti, dove sorgevano vari edifici diroccati. Il luogo fu acquistato nel 1923 dall’americano Gordon Mc Couch, artista pittore, che la trasformò in complesso abitativo riunendo due o tre piccoli edifici in riva al lago. Egli acquistò in tutto tredici appezzamenti di terreno, due case e una stalla, per una superficie complessiva di 4600 metri quadrati, distribuiti in quattro settori distinti. Gli edifici erano situati tutti in Puncedána; i terreni in parte anche in Ríva (a ovest), Stèla (a est), Crós (verso monte), come risulta dall’estratto censuario relativo (Fondo CS). Nella parte alta del fondo, Mc Couch riattò un altro edificio rustico per adibirlo ad atelier. Lo stabile porta oggi il nome "al Faro". Dove sorgesse esattamente l’antico mulino menzionato nelle forme documentarie non è dato di sapere. La Vall de Rivói, al confine ovest della proprietà, forniva verosimilmente l’acqua che alimentava la struttura. Fino agli anni Sessanta, nel giardino della proprietà Mc Couch si ricorda un tavolo rotondo in sasso, con tutta probabilità costruito con un’antica macina. Sull’antica cartina schizzata a mano in occasione della compravendita (Fondo CS), è indicata lungo la valle una linea tratteggiata che rappresenta probabilmente l’antico sentiero di cui si parla in documenti dell’archivio comunale. Più che al riferimento a un ponte, sembra qui possibile pensare a un continuatore del latino pungere (e in particolare al suo participio passato), a indicare luoghi dalla conformazione appuntita, qui riferito alla riva del lago. Sulla punta rocciosa si costruì il muro dell’attuale porto.
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